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Nuvole nere per le aziende italiane

il 01/09/2022
AREZZO - E’ chiaro l’allarme che arriva da tutte le associazioni di categoria, sia a livello locale che nazionale: a rischio chiusura circa 120 mila imprese e si prospetta una possibile perdita di 370 mila posti di lavoro a causa dell’aumento esponenziale del costo dell’energia.
Un quadro allarmante è quello che emerge dalle stime di Confcommercio-Imprese per l'Italia in merito alla continua crescita dei costi dell’energia e dell’inflazione che si impenna fino all'8%.
Sempre secondo Confcommercio i settori più a rischio sono quelli del commercio al dettaglio, la media e grande distribuzione alimentare, il settore dei trasporti, ma la crisi energetica non risparmierà nemmeno liberi professionisti, le piccole imprese, le attività artistiche e sportive, i negozi di abbigliamento.
La soluzione per la tanto agognata indipendenza energetica potrebbe ironicamente arrivare dall’alto, dall’energia solare con l’installazione dei pannelli fotovoltaici sul tetto del proprio capannone, sede aziendale o nei terreni limitrofi alle aziende agricole.
Il decreto “Parco Agrisolare” del 25 marzo 2022 si pome come importante obiettivo quello di incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale e per sostenere gli investimenti in questo settore sono state stanziate risorse pari a 1,5 miliardi di euro. Una misura che consentirà alle aziende del settore di essere ancora produttive e competitive.
L’Italia ha infatti ancora oggi una forte dipendenza energetica dai combustili fossili e nonostante l’incremento di impianti da fonti rinnovabili degli ultimi anni, si registra un ritardo rispetto agli altri Paesi europei nella messa in atto della transizione energetica.
ll solare europeo sta crescendo a un ritmo record in previsione di un inverno difficile. Secondo l'associazione europea del solare SolarPower Europe, le capacità di nuova installazione raggiungeranno i 228,5 GW a fine anno, con un tasso di crescita del 36% rispetto al dato 2020.
L’Incubo sempre più reale delle maxi bollette ha però di fatto convinto moltissime aziende a scegliere il fotovoltaico, preoccupati di dove rinunciare alla propria attività per i costi di gestione sempre più ingenti.
Molti imprenditori stanno affrontando in questo momento la difficile decisione di ridurre la produzione e/o l’attività lavorativa per scongiurare una chiusura totale, ma questa è una misura emergenziale, non una soluzione a lungo termine. La scelta di puntare sulle energie rinnovabili consente una maggior indipendenza dalle fluttuazioni del mercato e dal costo dell’energia, senza contare che anche la crisi climatica ci impone di adottare percorsi più sostenibili.
Un’azienda che acquisisce energia dal proprio impianto fotovoltaico è un’azienda che costruisce il proprio futuro perché ha iniziato a risparmiare nel presente.

 

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